28 Mar Intelligenza Artificiale a supporto della diagnosi di Covid-19
Il Team R&D di Anke, in collaborazione con gli ingegneri HTS Med, ha sviluppato un software dotato di Intelligenza Artificiale per il supporto della diagnosi di polmonite da Coronavirus
Il giorno 11 Marzo 2020, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato il COVID19 pandemia.In seguito a queste dichiarazione, numerosi studi, provenienti da diversi paesi del mondo, hanno dimostrato il ruolo importante della TC nella diagnosi di polmonite da Coronavirus.E’ dimostrato che la sensibilità della TC all’ infezione COVID19 è del 98%, mentre la sensibilità del test RT-PCR è del 71%.Pertanto, attualmente l’esame TC è considerato un eccellente supporto per la diagnosi di polmonite da COVID19. Negli ultimi due mesi, il team della R&D Anke e gli ingegneri della HTS Med, hanno sviluppato un software basato sull’intelligenza artificiale per la diagnosi precoce e il follow-up del COVID19.Il sistema di machine learning è in grado di fornire una risposta in 30 secondi partendo dall’ analisi delle immagini della TC polmonare.La tecnologia AI di ANKE, utilizza big data per apprendere e analizzare le caratteristiche e le posizioni tipiche della polmonite COVID19, attraverso la metodologia del “deep learning”. Il sistema è in grado di leggere e analizzare la TC di un paziente entro 30 secondi dall’ inserimento dell’esame nella workstation.L’applicazione basata sull’ intelligenza artificiale, oltre a fornire la risposta immediata sul tipo di polmonite (virale da Covid-19 vs. altre patologie come polmoniti batteriche, BPCO, ecc.), è in grado di calcolare il volume di compromissione polmonare espresso in cm cubici e di fornire pertanto una valutazione di prognosi, miglioramento o peggioramento della situazione del paziente.Questa innovazione apre prospettive molto significative nella situazione di emergenza attuale, consentendo di processare una mole di dati altrimenti impossibile da analizzare, migliorando l’ appropriatezza delle terapie e liberando posti preziosi nelle terapie intensive da pazienti che non ne hanno la necessità. Il sistema, inoltre, è prodromico anche a una evoluzione in chiave radiomica, crea un punto di svolta anche per i prossimi mesi, quando, passata l’emergenza, i casi di Covid19 diventeranno più sporadici e quindi più difficili da identificare.